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IL SUD PER GUARIRE L’ITALIA
posted on Sep 21, 2013
di LINO PATRUNO
Bisogna ricominciare da Sud, il futuro dell’Italia è al Sud. E una gara a ripeterlo nei discorsi di questi giorni alla Fiera del Levante di Bari. E non fosse solo retorica, chi può dire che non sia vero?
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Ma non è finita. E’ stata la Banca d’Italia a calcolare che un euro pubblico investito al Nord diventa un euro e 10 per l’intero Paese: cioè l’investimento al Nord crea 10 centesimi di utile per tutti. Un euro pubblico investito invece al Sud, diventa un euro e 40 per l’intero Paese: cioè l’investimento al Sud crea 40 centesimi di utile per tutti. E’, del resto, la legge dell’utilità marginale decrescente, che chiunque con un po’ di studi di economia conosce. In soldoni, se dai mille euro a un ricco, non hai cambiato né la sua la vita né la sua capacità di spesa; se li dai a un povero, se li andrà sùbito a spendere per vivere, rimettendo in moto la macchina con più consumo, più produzione, più benessere per tutti.
Eppure si continua a puntare sulla locomotiva del Nord, come dimostra la spesa pubblica superiore al Nord rispetto al Sud (contrariamente a quanto il pregiudizio vuoi far credere: e, come diceva Einstein, è più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio). Risultato: un Paese che non cresce da più da vent’anni. Più che uno spreco da parte del Sud, c’è stato finora uno spreco di Sud, cioè della sua possibilità di far crescere tutti. E chi ritiene che sarebbe molto meglio se il Sud non ci fosse, non ha capito che all’Italia serve più Sud non meno Sud, se il Sud fosse trattato come l’unica sua riserva di benzina. Come l’unica possibile sgommata per lo scatto in avanti. Quindi Sud non malattia ma terapia per la malattia del Paese. Sud non problema del Paese ma soluzione del problema del Paese. Sud non palla al piede ma unica possibilità di volo. Sud che conviene non solo a se stesso ma a tutti.
Ovvio che tutto questo sia appunto solo retorica da Fiera del Levante se si continua, ad esempio, a dirottare verso la Val di Susa i soldi della pugliese Statale dei Trulli. Se si continua a dare l’alta velocità ferroviaria al Nord escludendo il Sud. Se fra Bari e Napoli non c’è ancòra un treno diretto. Se l’autostrada Salerno-Reggio Calabria non è ancòra completata dopo oltre 50 anni. Se le fondazioni bancarie continuano a spendere al Nord anche gli utili fatti dalle banche settentrionali al Sud. Se le aziende settentrionali che producono al Sud continuano a pagare le tasse al Nord dove hanno la sede legale.
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